Il Lacrima: da Morro d’Alba, aromi e storia di un vitigno unico

Il Lacrima è un vitigno autoctono marchigiano prodotto sulle dolci colline intorno a Morro d’Alba, un’uva a bacca nera che regala a questa DOC note floreali e fruttate.

Origini e storia

Nell’area marchigiana di Morro d’Alba, il paesaggio si modella in colline dolci, che beneficiano di un’ottimale esposizione solare. I terreni qui sono ricchi di calcare e argilla su basi rocciose e infondono ai vini colori vivi e aromi intensi, valorizzando i sentori distintivi del Lacrima.

Il Vino è conosciuto da tempi remoti : la prima citazione storica riguardante i vini di Morro d’Alba l’abbiamo grazie a Federico Barbarossa, che già nel 1167, durante l’assedio di Ancona, scelse le mura di Morro d’Alba come dimora e riparo. Gli abitanti furono costretti a cedere all’imperatore le cose più buone e prelibate, tra cui il famoso succo d’uva di Morro d’Alba. (da lacrimadimorrodalba.com)

L’origine del nome “Lacrima” sembra avere origine dal fatto che l’acino, quando è maturo, si rompe e “suda” goccioline di succo che sembrano lacrime, una caratteristica che contribuisce a rendere questo vitigno ancora più unico.

Oggi viene coltivato prettamente con il metodo a Guyot seguendo le direttive contenute nel Disciplinare di produzione del vino DOC “Lacrima di Morro d’Alba” la cui denominazione, istituita nel 1985, ha dato inizio ad un recupero di questa cultivar che in quegli anni rischiava l’estinzione totale.

Caratteristiche

Il Lacrima di Morro DOC*, ottenuto dalle uve in purezza di questo vitigno, vanta un profilo aromatico ricco, con un bouquet che spazia dalle note di rosa e violetta a quelle di fragole e ciliegie, arricchito da sfumature di erbe aromatiche e spezie. La sua struttura è equilibrata, con tannini solidi ma mai aggressivi, e una freschezza che invita al sorso successivo. Ideale per essere apprezzato nella sua giovinezza.

Come abbinare il Lacrima di Morro

Grazie alla sua versatilità, il Lacrima si abbina splendidamente a diverse pietanze. Dagli antipasti di salumi tipici marchigiani, come il Ciauscolo, fino a piatti più strutturati a base di tartufo e formaggi stagionati.

Ottimo per accompagnare primi piatti “rossi” come le tagliatelle al sugo di carne o secondi piatti a base di carni bianche.

La versione Passito invece, talvolta eccezionale, si distingue per aromi di spezie dolci, abbinandosi perfettamente a formaggi erborinati e dolci come torte di amarene o prugne.

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