I miei Jiaozi: ravioli al vapore cinesi di carne

Tra i miei piatti orientali preferiti ci sono sicuramente i ravioli al vapore, nella loro versione cinese (Jiaozi) e in quella giapponese (Gyoza).

I ravioli al vapore fanno parte della tradizione del Dim Sum, un tipo di cucina della Cina meridionale, che è caratterizzata da piccoli piatti leggeri, serviti in cestini e piattini, insieme al tè cinese.

Queste piccole porzioni di carne, pesce, verdura e frutta, sono servite all’ora del pranzo, dal mattino fino al mezzogiorno. Tra le varie pietanze servite per il rito del Dim Sum, una delle più famose è proprio il Jiaozi, i ravioli al vapore cantonesi.

Sono realizzati con una sfoglia di pasta senza uova, tirata molto sottile e ripieni di verdura, carne e/o gamberi. Sono cotti al vapore nei tipici cestelli di bambù e serviti con salsa di soia.

Ravioli cinesi e giapponesi: la differenza

La differenza principale tra i Jaiozi cinesi e i Gyoza giapponesi sta nella cottura. I Jiaozi sono dei ravioli cotti al vapore, una cottura delicata che, per tradizione, si esegue nell’iconica ravioliera di bambù. I Gyoza giapponesi invece si danno soffriggere in un wok rovente, per creare quella inconfondibile crosticina croccante. Poi si unisce acqua e si completa con coperchio.

Se vuoi provare anche la versione giapponese, assaggia I MIEI GYOZA.

Ingredienti

  • 250 g farina 00
  • 150 ml acqua
  • 150 g maiale macinato
  • 50 g gamberi sgusciati
  • 100 g cavolo cinese o cappuccio
  • 1 cucchiaio zenzero fresco tritato
  • 1 carote
  • 1 cipollotto
  • 2 cucchiai salsa di soia
  • pepe di Sichuan o nero macinato
  • sale
  • semi di sesamo per decorare

Preparazione

  • Dosi per 20/22 ravioli al vapore
  • Difficoltà: Media
  • Tempo di preparazione: 35 minuti
  • Tempo di cottura: 15 minuti
  • Tempo di riposo: 90 minuti
  • Categoria: Antipasti

Come preparare i jiaozi, i ravioli cinesi di carne al vapore

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La prima cosa ho preparato la pasta, con farina, un pizzico di sale e acqua da aggiungere piano piano.

Ho indicato 150 ml, ma fermati prima per evitare di avere un impasto troppo bagnato, l’assorbimento dipende da tantissimi fattori, dalla qualità della farina, dalla temperatura dell’acqua… insomma, aiutati con i tuoi occhi e con le tue mani per capire quando è arrivata alla giusta consistenza, compatta ma non appiccicosa.

Ho impastato in una piccola palla e l’ho riposta, avvolta nella pellicola, per un’ora in un luogo fresco e asciutto.

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Poi sono passata al ripieno: ho tritato lo zenzero e la carota finemente, ci ho aggiunto le foglie più interne del cavolo cinese (le più grandi le tengo per la cottura), il macinato di maiale, i gamberetti. Ho aggiunto anche il cipollotto, sia la parte bianca che quella verde. In alternativa puoi sostituire il cipollotto con uno scalogno e un mazzetto di erba cipollina.

Se non trovi il cavolo cinese puoi usare le foglie più tenere del cavolo verza o quelle meno coriacee del cavolo cappuccio.

Ho mescolato bene tutto aiutandomi con la salsa di soia, unendo anche una dose generosa di pepe di Sichuan macinato (se non lo trovi puoi sostituirlo con del normale pepe nero). Ho coperto la ciotola con della pellicola e lasciato riposare in frigorifero per mezz’ora.

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Poi ho steso la pasta sul piano di lavoro infarinato per ricavare dei dischi tra i 6 e gli 8 cm circa, che ho ripassato al mattarello nuovamente. Ho messo un cucchiaio di ripieno al centro e ho chiuso a metà creando la tradizionale pieghettatura del bordo curvo. Si tratta di una fase un po’ complessa perché la plissettatura andrebbe fatta su un solo bordo prima di accostare il secondo.

Il mio consiglio, soprattutto quando si è alle prime armi, è di chiudere a mezzaluna il raviolo, premere bene sui bordi e plissettare solo dopo essersi assicurati che il raviolo sia ben sigillato.

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Per la cottura ho steso un paio di foglie di cavolo sulla base della vaporiera appoggiata su una pentola d’acqua in ebollizione. Ho disposto i ravioli, ben separati, e li ho fatti cuocere circa 15 minuti, finché la pasta non risulterà leggermente trasparente.

Ho servito i ravioli al vapore caldi, con salsa di soia.

Click.

Che vino abbinare ai ravioli al vapore cinesi di carne

Per questo piatto orientale ho scelto un calice di Riesling* della Mosella, la patria di questo straordinario vitigno tedesco, che trova nella valle del Reno la sua espressione più antica.

Perfetto per la cucina cinese grazie alla sua spiccata acidità e al residuo zuccherino che ingentilisce i toni intensi e speziati della tradizione cantonese.

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12 commenti su “I miei Jiaozi: ravioli al vapore cinesi di carne”

  1. I Lavioli al Vapole sono tra i miei piatti preferiti quando vado al ristorante ma devo assolutamente provarli a casa…prendo la tua ricetta in prestito! grazie, bellissimi e bravissima! buona giornata

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    • Neanche io, poi ho trovato una ricetta semplice per la pasta e ho dedicato attenzione al ripieno (per questa fase ne ho dovuti prendere un sacco al take away, per studiarli, ahahahah!). Ho messo insieme un po’ di idee e ho provato!

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  2. li ho fatti anche io… modificando l’impsto della pasta fresca,aggiungendo farina di riso.. sono spariti prima che potessi fotografarli per bene!
    Buona giornata

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