I miei Gyoza: ravioli giapponesi

Adoro i ravioli giapponesi, con la loro crosticina croccante e il gusto inconfondibile del sesamo. Ne vado… Gyoza!

Sono parenti (non troppo lontani) dei Jiaozi cinesi, protagonisti, insieme a tantissimi altre piccole portate di carne, pesce e verdura, della tradizione cantonese del Dim Sum. I Gyoza sono la versione nipponica croccante, cotta alla piastra e arricchita da semi di sesamo.

I miei Gyoza: ravioli giapponesi

ingredienti per una ventina di ravioli giapponesi

COSA

  • 250 g di farina
  • 100 ml di acqua
  • sale qb
  • 150 g di macinato di maiale (lonza)
  • 50 g di gamberi sgusciati
  • 100 g di cavolo (meglio se cinese)
  • 2 cm di zenzero fresco
  • 1 carota
  • 1 cipollotto
  • 2 cucchiai di salsa di soia
  • 1 cucchiaio di sake

Trovate tutte le spezie e le salse etniche che cito nella mia vetrina Amazon dedicata*!

COME

Se non trovate la pasta per il gyoza (la vendono già stesa e tagliata in dischetti nei negozi specializzati) potete seguire le mie indicazioni.

Ho unito la farina, un pizzico di saleacqua da aggiungere piano piano (ho indicato 100 ml ma fermatevi prima per evitare di avere un impasto troppo bagnato, l’assorbimento dipende da tantissimi fattori, dalla qualità della farina, dalla temperatura dell’acqua… insomma, aiutatevi con i vostri occhi e con le vostre mani per capire quando è arrivata alla giusta consistenza). Ho impastato  la palletta e l’ho riposta, avvolta nella pellicola, per un’ora in un luogo fresco e asciutto.

Poi passo al ripieno: ho tritato lo zenzero e la carota finemente, ci ho aggiunto le foglie più interne del cavolo cinese (le più grandi le tengo per la cottura), il macinato di maiale, i gamberetti. Ci ho aggiunto anche il cipollotto, sia la parte bianca che quella verde. In alternativa potete sostituire il cipollotto con uno scalogno e un mazzetto di erba cipollina (come nella ricetta più tradizionale).

Se non trovate il cavolo cinese usate le foglie più tenere del cavolo verza o quelle meno coriacee del cavolo cappuccio.

Ho mescolato bene tutto aiutandomi con il sake e la salsa di soia. Ho coperto la ciotola con della pellicola e lasciato riposare in frigorifero per mezz’ora.

Poi ho steso la pasta sul piano di lavoro infarinato per ricavare dei dischi tra i 6 e gli 8 cm circa, che ripasso al mattarello nuovamente. Ho messo un cucchiaio di ripieno al centro e ho chiuso a metà premendo bene sul bordo curvo. Non li ho chiusi nella maniera tradizionale perché si tratta di un’operazione un po’ complessa perché la plissettatura andrebbe fatta su un solo bordo prima di accostare il secondo. E non mi sentivo confident.

Il mio consiglio, soprattutto quando si è alle prime armi, è di chiudere a mezzaluna il raviolo, premere bene sui bordi e plissettare solo dopo essersi assicurati che il raviolo sia ben sigillato.

Se invece avete fretta o non volete cimentarvi nella chiusura manuale allora cliccate qui: troverete un pratico set per creare dei ravioli perfetti in pochissime mosse*.

A questo punto la ricetta, fino a qui molto simile a quella dei Jiaozi cinesi, prende una piega decisamente… croccante!

Ho scaldato una piastra con un filo di olio di sesamo e disposto i ravioli su un lato. Ho cotto per circa 5 minuti a fuoco vivo per creare un po’ di crosticina, poi ho versato 1/2 bicchiere di acqua, ho coperto e abbassato la fiamma per continuare la cottura della carne. Basteranno altri 5 minuti o fino ad asciugare l’acqua.

Ho servito i miei gyoza spolverandoli con semi di sesamo a piacere.

Click.

NEL CALICE

Come per la versione cinese, uno degli abbinamenti migliori con questo genere di piatto è il Riesling renano, per il suo residuo zuccherino e la sua acidità. Io li trovo perfetti anche con un Traminer Aromatico Alto Atesino (qui trovate il mio preferito in assoluto di Pfitscher)* o con un Beaujolais nouveau, vino rosso novello francese prodotto con uve Gamay.

RAVIOLI CINESI E GIAPPONESI: LA DIFFERENZA.

La differenza principale tra Jaiozi e Gyoza sta nella cottura. Da una parte la cottura delicata al vapore, dall’altra in un wok rovente, per creare quella inconfondibile crosticina croccante da coprire di semi di sesamo!

Siete curiosi di provare anche la versione cinese? La trovate qui: I MIEI JAIOZI.

I miei Gyoza: ravioli giapponesi

Ingredienti

Preparazione

Procedimento

9 commenti su “I miei Gyoza: ravioli giapponesi”

  1. Questi ravioli devono essere fantastici! Solo non ho capito le dosi della pasta e nemmeno se il ripieno di carne e gamberi lo metti cotto o crudo……grazie in anticipo, serena

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    • Ciao cara, in genere vado in proporzione alla quantità di ravioli che voglio fare e alla loro dimensione (per 10/15 di ravioli: 100gr di carne e 100 di gamberi, più o meno) e la verza la metto in base a quanto pungente voglio che sia il ripieno. Di pasta ne faccio sempre un po’ di più, con 200gr di farina, ma la riutilizzo anche il giorno dopo, coprendola con la pellicola. Il ripieno lo metto a crudo, dopo averlo fatto riposare in frigo, 20 min di cottura in totale sono sufficienti!

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    • Perfetto allora li provero al piu presto!! 😉
      Alla prossima ricetta, mi piace il tuo blog, devo dirti che lo visito spesso…..ciao, sery

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  2. a me gli originali non fanno impazzire, mentre trovo la tua versione molto allettante… mi sa che la provo al volo, sento un po’ la mancanza della cucina giapponese!

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    • Prova, se hai la pazienza di tirare la pasta (io la prossima volta provo i dischetti già fatti di farina di riso) vedrai che soddisfazione!

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