I segreti per una frittura di pesce perfetta

Una frittura di pesce perfetta richiede precisione e cura nei dettagli. Seguendo i miei consigli semplici e veloci, potrai ottenere risultati sorprendenti. 

Oggi ti mostrerò come friggere il pesce a regola d’arte, per lasciare i tuoi ospiti a bocca aperta.

Quali pesci usare per una frittura mista?

La scelta del pesce giusto è il primo passo per una frittura di pesce da 10 e lode. Assicurati quindi di acquistare pesce fresco e pulito e di asciugarlo perfettamente prima di friggerlo. 

È importante sapere che ogni tipo di pesce ha un tempo di cottura diverso. Per questo motivo, ti consiglio di friggere un solo tipo di pesce alla volta. 

I migliori tipi di pesce per il fritto sono merluzzetti, gamberi con il carapace, alici, triglie, moscardini e calamari. Se vuoi friggere i calamari, è meglio acquistarli interi e poi ricavare i classici anelli, piuttosto che già tagliati. 

Io adoro alla follia le cozze fritte.

Che farina serve per il fritto misto?

Ci sono molte scuole di pensiero sul tipo di panatura più adatta per la frittura di pesce. C’è chi utilizza una pastella preparata con farina e uova, e chi semplicemente farina 00. 

Io amo passare il pesce nella semola rimacinata di grano duro, condita con pepe nero e zeste di limone bio. In questo modo il fritto risulterà asciutto e leggero, con una delicata nota aromatica. 

Se sei intollerante al glutine, puoi utilizzare anche la farina di riso, che darà un gusto particolare. Oppure la farina di mais, per una croccantezza extra. Io con i gamberi uso anche la farina di ceci.

In ogni caso ricorda di scuotere sempre la semola o la farina per eliminare gli eccessi prima di friggerla in olio. E mai aggiungere il sale! Questo infatti abbassa il punto di fumo dell’olio e rende la panatura meno croccante.

I segreti per una frittura di pesce perfetta

Che olio si usa per la frittura di pesce?

L’ultimo passo, ma non meno importante, è la scelta dell’olio giusto.

Per un fritto impeccabile e che si sciolga in bocca, ma che non sia nocivo per la salute, occorre conoscerne il punto di fumo. Si tratta della temperatura oltre la quale gli elementi che costituiscono l’olio si separano e iniziano a bruciare, rilasciando sostanze tossiche.

Per questo un buon olio per friggere è l’olio di semi, generalmente di girasole o di arachidi, con un punto di fumo oltre i 230°. Anche l’olio di oliva è una buona scelta, ma, pur avendo un punto di fumo accettabile, ha un sapore molto intenso che sovrasterebbe quello del pesce… ed è decisamente meno economico.

A quale temperatura si frigge il pesce?

La giusta temperatura varia a seconda del tipo di pesce che si sta friggendo e della sua consistenza, ma in generale, la temperatura ideale per la frittura del pesce è tra i 170°C e i 180°C.

Se la temperatura dell’olio è troppo bassa, il pesce assorbirà troppo olio e risulterà molle e pesante. Se la temperatura è troppo alta, il pesce si brucerà rimanendo crudo all’interno. 

Per evitare questo problema, è importante utilizzare un termometro da cucina* per controllare la temperatura dell’olio durante la frittura. 

Ti consiglio anche di evitare di sovraccaricare la padella o la friggitrice con troppo pesce in una volta, perché il rischio è di far abbassare la temperatura dell’olio e comprometere la frittura ottimale del pesce.

E ricordati di friggere in ordine di tipologia: ogni pesce ha i suoi tempi di cottura. Calamari, totanetti, alici e triglie friggono in 3/4 minuti, mentre i gamberi non oltre il minuto.

Come misurare la temperatura dell’olio senza termometro?

Per capire se l’olio ha raggiunto la temperatura desiderata senza l’utilizzo di un termometro, si può provare a immergere un pezzetto di pane, di patata o una foglia di alloro nell’olio: se questi iniziano immediatamente a sfrigolare, significa che l’olio è caldo e pronto per friggere.

Alternative alla frittura

In alternativa alla frittura di pesce, si possono utilizzare altre tecniche di cottura come la cottura al forno, alla griglia o in padella, che sono più sane e a basso contenuto di grassi. 

La cottura al forno è particolarmente adatta per pesci come il salmone o il merluzzo, e si può ottenere un ottimo risultato utilizzando solo una piccola quantità di olio o burro per evitare che il pesce si attacchi alla teglia. 

La cottura in padella è un’altra opzione veloce e semplice, che richiede solo una piccola quantità di olio e una padella calda per ottenere una bella doratura esterna e una cottura interna perfetta. Io ti consiglio delle padelle antiaderenti come queste* per ridurre al minimo l’uso di grassi extra.

Queste due tecniche sono perfette anche per pesce impastellato o infarinato.

Un’altra opzione sana e gustosa è la cottura alla griglia, che conferisce al pesce un sapore affumicato e una croccante crosticina esterna. Quando il tempo lo permette adoro prepararlo al barbecue, ma è perfetta anche una bistecchiera antiaderente in pietra*.

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