Questo pulled veal burger si ispira alla ricetta del panino con pulled pork ma utilizza il taglio delicato e morbido della guancia di vitello brasata al Barolo.
Un panino ricco di contrasti di sapore, temperatura e consistenza, con un aspetto internazionale, ma un cuore tutto italiano.
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La cottura pulled
La cottura “pulled”, chiamata così perché si riferisce all’azione di “tirare” e sfilacciare la carne usando i rebbi della forchetta, si usa tipicamente con la carne di maiale. Una cottura lunga e a bassa temperatura che permette alle fibre della carne di separarsi con estrema facilità e ai suoi succhi di rimanere all’interno per un risultato morbido e succulento.
Una tecnica antica che appartiene alla cultura gastronomica dei nativi americani, che cuocevano carne e pesce su strutture di legno verde costruite su fosse piene di braci ardenti. E che gli spagnoli, in epoca coloniale, chiamarono barbacoa, storpiando il nome indiano. Sì, se ti ricorda la parola “barbecue” hai centrato il punto.
Ora rappresenta un’icona tipica e inconfondibile della cucina nordamericana e può essere applicata a diversi tipi di carne, come pollo e manzo, o al pesce, come ai tranci di tonno o di salmone.
Il mio pulled veal burger
Per il mio pulled veal burger ho utilizzato la guancia di vitello brasata al Barolo del Vitello di Casa Vercelli, realizzata con un taglio tenerissimo di vitello, seguendo la ricetta tradizionale piemontese. Per portare un po’ di italianità in questa ricetta internazionale.
Cotta a bassa temperatura e senza conservanti, questa guancia di vitello è già condita e si cuoce in pochi minuti in forno, in padella o in microonde.
Subito pronta per tantissime ricette, come questo pulled veal burger per il quale ti basterà solo sfilacciare la carne e aggiungere nel panino contrasti di sapore, consistenze e temperature.
POST REALIZZATO IN COLLABORAZIONE CON VITELLO DI CASA VERCELLI
Che vino abbinare al pulled veal burger
Se si pensa al miglior abbinamento per il brasato, il primo pensiero va subito al Barolo, il più nobile dei vini delle Langhe che incontra la carne già nella preparazione. Si tratta di un rosso corposo, con note speziate e una grande struttura.
Per non essere così didascalici possiamo optare per illustri “cugini”, come il Barbaresco o un Nebbiolo. Ma, trattandosi di un burger e quindi di una portata meno “solenne” ed elegante, voglio consigliarti un vino, sempre molto adatto, anche se meno impegnativo. La mia scelta? Un buon Merlot, come questo Alto Adige Merlot DOC di Elena Walch*.