Le pakora di verdura sono delle frittelle indiane profumatissime a base di spezie e farina di ceci delle quali esistono tantissime versioni. Un delizioso antipasto fritto servito anche come snack e street food.
Queste pakora di verdura sono una vera e propria ricetta svuotafrigo, perfetta per recuperare ortaggi vecchi o in scadenza, come patate che stanno per germogliare, carote non più croccanti, insalata in foglia che comincia a perdere colore o a bagnarsi eccessivamente, e così via.
Possono essere fritte in padella o ad immersione, ma oggi vi propongo una versione al forno, più leggera ma sempre gustosissima.
Anche questa ricetta fa parte della mia rubrica ACCENDI L’APPETITO su Clic, il magazine di Accendi luce & gas Coop, ricca di piatti, tecniche e idee per cucinare “a basso impatto”.
post realizzato in collaborazione con Clic – accendilucegas.it

INGREDIENTI
- 250 g di patate
- 300 g di verdure miste (carote, cipolle, insalata, verdure a foglia, ecc)
- 1 cucchiaino di cumino in polvere
- 1 cucchiaino di paprika forte
- 1 cucchiaino di curry (di Madras)
- 150 g di farina di ceci
- 100 g di pane raffermo
- sale e pepe qb
- prezzemolo o coriandolo fresco
- yogurt greco per servire
COME PREPARARE LE PAKORA DI VERDURA
Per prima cosa ho lessato le patate, le ho fatte intiepidire e le ho sbucciate. Le ho riunute nel mixer con le altre verdure, come ad esempio carote, cipolle o cipollotti, insalate miste, spinaci, ma anche, perché no, avanzi di legumi.
Ho frullato aggiungendo anche le spezie in polvere, un pizzico di sale e di pepe, quindi ho trasferito in una ciotola e unito, un po’ alla volta, la farina di ceci e il pangrattato, ottenuto frullando il pane raffermo. Il risultato dovrà essere un composto compatto e malleabile.





A questo punto ho diviso il composto in 12 palline che ho schiacciato leggermente modellando la forma di una crocchetta. Le ho stese su una teglia coperta di carta da forno e ho infornato a 180° per 15/20 minuti.
Ho servito le mie pakora vegetariane con yogurt greco e prezzemolo o coriandolo fresco.
Click.
Anzi, Clic.
