A cena con il capo? I consigli, il vino e il menu per una serata da promozione

Una cena con il capo per parlare di lavoro, festeggiare nuovi traguardi, tra un buon calice di vino e piatti deliziosi.

Come organizzeresti la cena perfetta per il tuo capo? È la sfida che mi ha lanciato Vino75, un’enoteca online che offre un’ampia selezione di vini delle migliori cantine italiane e internazionali. Vino75 seleziona e propone prodotti unici, ne racconta la storia e le caratteristiche attraverso icone e grafiche intuitive, suggerisce i migliori abbinamenti, il giusto bicchiere e mette in evidenza i premi e i riconoscimenti di ogni etichetta.

Con questa collaborazione, non potevo rifiutare di mettermi alla prova, partendo proprio dalla scelta del vino, fino al menu e all’apparecchiatura della tavola. Un progetto avvincente che ho deciso di condividere proprio con il mio capo il quale, indovinate un po’?, si è invitato a cena per testare con mano i miei consigli!

POST IN COLLABORAZIONE CON VINO75

cena con il capo - zuppa di ceci

Il vino

Quando progetto una cena importante parto sempre dai vini, i veri protagonisti della serata, ispirazione per la costruzione dei piatti che servirò ai miei ospiti.

La mia formazione da sommelier mi ha resa molto più selettiva, ma il vasto catalogo di vini DOC e DOCG italiani e stranieri di Vino75 è un ottimo punto di partenza per una ricerca di qualità. Senza contare che con la sezione “consigli”, Vino75 mette a disposizione un sommelier virtuale che ci aiuta a scegliere il tipo di vino giusto per ogni occasione.

La nostra cena con il capo rientra perfettamente tra le occasioni formali, adatte a “sfoggiare” vini importanti ed etichette prestigiose, come uno Champagne, un Chianti Classico o un Amarone. Senza esagerare aggiungo io: il vino deve essere protagonista, sì, ma in armonia con il menu e il tono della serata. Inutile ostentare un Gran Cru, se in tavola avete deciso di servire pizza surgelata.

Io ho scelto di andare sul classico con un Brunello di Montalcino del 2008, prodotto con il 100% di uve Sangiovese (se volete stupire il vostro capo con effetti speciali, cavalcate il trend ed esplorate le etichette emergenti di Australia e Nuova Zelanda, Sudafrica e Cile). Sono stata indecisa fino all’ultimo se scegliere uno Champagne (che trovo molto più adatto per una cena romantica piuttosto che in un’occasione formale come questa), ma per fortuna Vino75 ha una buona scelta di vini in consegna in 24/48h dall’acquisto, per “salvare in corner” anche i tira tardi come me.

cena con il capo - Brunello di Montalcino

Il menu

Il Brunello di Montalcino è fortemente legato al suo terroir di origine ed è per questo che in genere lo si abbina alla cucina tradizionale toscana.

A me però, e ormai lo avrete capito, piace andare oltre agli abbinamenti geografici che, se da un lato permettono di esprimere al meglio i sapori autentici del territorio, dall’altro limitano la possibilità di creare nuove connessioni enogastronomiche, spesso inaspettate e, nello stesso tempo, molto appaganti. Ecco perché, ad un menu toscano classico, ho voluto affiancare una variante mediorientale, che affonda le sue radici nella cucina persiana.

cena con il capo - menu persiano
il mio menu persiano: dip ai pistacchi e caviale di melanzana, zuppa di ceci speziata con feta e verdura e agnello in umido alle albicocche

Gli antipasti

Per rompere il ghiaccio e stuzzicare l’appetito non c’è niente di meglio di un mix di crostoni toscani: i classici fegatini di pollo e coniglio, soppressata o qualche assaggio di Pecorino Toscano DOP da gustare semplicemente con il pane “sciocco” toscano e un filo di miele. Se il tono della cena è meno formale, potete anche lasciare che ognuno componga i crostoni a suo piacere.

Se vi sentite più audaci potete servire in tavola una salsa dip di origini turche a base di pistacchi e formaggio feta o il caviale di melanzane affumicate, da spalmare su pane pita o piccoli naan.

I primi

Sulla prima portata potete sbizzarrirvi, soprattutto con pasta fresca, meglio se con ricchi ragù di carne e funghi, perfetti in abbinamento al nostro Brunello. Ma se non volete esagerare, per spostare l’attenzione sulla seconda portata, potete servire una vellutata di ceci e zucca (o carote, se siete fuori stagione). Delicata e setosa, preparerà “le fauci” al piatto forte.

Volete l’effetto wow? Provate con una zuppa di ceci e verdure alla persiana: il cumino e la paprika dolce daranno una marcia in più alla vostra vellutata, una delicata e rotonda speziatura che non creerà conflitto con i tannini del vino.

I secondi

Il nostro Brunello per la seconda portata chiama carni alla griglia o in umido, specialmente la selvaggina (sia pelo che piuma). L’abbinamento più appagante è sicuramente con l’agnello, sia al forno che stufato. Io l’ho pensato con costolette d’agnello in umido, nell’abbraccio del pomodoro e delicatamente profumate con gli odori dell’orto. In alternativa sarà perfetto anche un pollo alla cacciatora!

Ma l’agnello è anche la carne protagonista di moltissime ricette della cultura gastronomica mediorientale (oltre che la carne preferita del mio capo). Ho quindi scelto un veloce stufato di costolette d’agnello e albicocche, da preparare in anticipo e scaldare poco prima del servizio (così da non assentarvi troppo dalla tavola e perdere l’occasione di chiedere l’aumento, eheheh!).

In alternativa all’agnello, anche in questo caso, ci viene in aiuto il petto di pollo, cotto in tajine con verdure e prugne (potete utilizzare questa ricetta sostituendo la carne).

cena con il capo - agnello in umido

Il dolce

Uno dei miei docenti del corso Sommelier diceva sempre: non esiste Babbo Natale, non esiste la “temperatura ambiente” e non esiste il vino a tutto pasto. Quindi, quando arriverete al dolce siete autorizzati a svincolarvi dal nostro delizioso Brunello di Montalcino (che, tra l’altro, potrebbe essere già tranquillamente terminato). Un passito o un moscato e andrete sul sicuro.

Al termine di questa cena con il capo, ci vedo benissimo un castagnaccio alla toscana, o dei “sigari” di pasta fillo alla cannella, con un ripieno di frutta secca e miele e profumati di scorza d’arancia.

La tavola

L’occasione richiederebbe una tavola formale, di quelle, per intenderci, con una sfilza interminabile di posate e posatine e i bicchieri posizionati con precisione millimetrica. Io ho optato per un’apparecchiatura semplice, molto seria ma più “rilassata”, ispirandomi alle principali regole del Galateo, ma aggiungendo un tocco personale per scaldare l’ambiente.

Io preferisco partire da una tovaglia chiara, nei toni naturali del panna, con un trattamento antimacchia idrorepellente che mi salva dall’imbarazzo di eventuali “incidenti” di percorso, goccioline e macchie.

Per la mia “cena con il capo” ho osato il black&white, lasciando i piatti rigorosamente bianchi ma affiancando dettagli neri, come il sottopiatto in ardesia (bene anche in vetro o legno), piccole ciotole con motivi grafici e tovaglioli di tessuto (mi raccomando!) a righe ton sur ton. Uno stile minimale con il tocco vintage delle posate d’argento del servizio della nonna.

Click.

cena con il capo - agnello in umido

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