Una vellutata di zucchine semplice e leggera: una crema da gustare anche fredda, con una decorazione fresca e croccante.
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La vellutata di zucchine, un classico estivo
La zucchina è un ortaggio iconico della stagione estiva. Versatile, facile da abbinare, ricca di acqua e povera di calorie, è uno degli ingredienti più usati quando si cerca leggerezza senza rinunciare al sapore. Ci ho anche dedicato un ebook: L’ennesima zucchina!
Il suo gusto delicato si presta bene a piatti semplici, come questa vellutata di zucchine, da servire anche fredda. È una preparazione veloce e bilanciata, perfetta come primo piatto o piatto unico, arricchita da guarnizioni che giocano con consistenze e contrasti.
Le varietà migliori da usare
Per ottenere una vellutata di zucchine omogenea e cremosa, consiglio la zucchina Ortolana di Faenza: ha una buccia chiara, la polpa compatta e una resa eccellente in cottura. In alternativa puoi usare la zucchina romanesca, più soda e con un sapore leggermente più marcato, oppure la zucchina chiara di Firenze, dal gusto dolce e dalla consistenza morbida.
Tutte e tre funzionano bene nelle preparazioni frullate, l’importante è che siano fresche, sode e di piccole dimensioni.
Crema o vellutata?
Lo so, lo so: questa non è tecnicamente una vellutata, ma una crema di verdura. La vellutata, in senso stretto, ha come base un roux (burro e farina), a cui si aggiunge brodo e poi la verdura frullata. Il risultato è una consistenza più legata, quasi setosa.
In questa ricetta, come per la mia crema di piselli, ho cotto zucchine, patate e cipolla con brodo vegetale e frullato il tutto fino a ottenere una crema liscia, senza farine o latticini. Una preparazione più leggera, ma non meno interessante.
Che vino abbinare alla vellutata di zucchine
Si tratta di un piatto con contrasti di consistenze e temperature, ma con sapori abbastanza delicati, cerca quindi di evitare vini troppo strutturati che potrebbero coprire alcuni ingredienti.Scegli ad esempio un Verdicchio dei Castelli di Jesi Classico: offre freschezza e sapidità, con un finale che richiama le mandorle del topping. In alternativa una Ribolla Gialla ferma, dal profilo pulito e con una buona acidità. Se preferisci le bollicine, orientati su un Franciacorta o un Trentodoc: secchi e fini, sono capaci di accompagnare la cremosità della vellutata senza sovrastare i sapori.
in collaborazione con Travino