Nella sua versione palermitana, la caponata di melanzane è un grande classico siciliano dal sapore agrodolce e irresistibile.
Piatto iconico della cucina siciliana, la caponata di melanzane è molto più di un semplice contorno: è un concentrato di sapori mediterranei, in cui il dolce delle verdure incontra la nota acidula dell’aceto in un equilibrio perfetto. La caponata palermitana è forse la più conosciuta tra le tante varianti locali e si distingue per la presenza esclusiva delle melanzane come ortaggio principale, arricchite con sedano, cipolla, olive e capperi. Il tutto viene avvolto da una salsa agrodolce che regala al piatto il suo carattere inconfondibile.
Origini e varianti della caponata di melanzane
Le origini della caponata siciliana sono antiche e in parte avvolte nel mistero. C’è chi fa risalire il nome al termine “capone”, con cui in passato si indicava la lampuga, un pesce pregiato servito nelle tavole nobili. Quando il popolo non poteva permetterselo, lo sostituiva con le melanzane, mantenendo però il condimento agrodolce. Altri collegano la parola alla “caupona”, le antiche taverne romane dove si servivano pietanze simili.
Oggi la caponata è diffusa in tutta la Sicilia, ma ogni provincia ha la sua interpretazione: a Catania, ad esempio, si trovano anche peperoni e patate; a Trapani, si aggiunge la salsa di pomodoro; a Messina, può comparire persino il cacao amaro per dare profondità al gusto.
Una curiosità: la caponata è un piatto che migliora con il riposo. Preparata in anticipo e lasciata riposare per qualche ora – o meglio ancora il giorno dopo – sprigiona tutta la complessità aromatica del suo condimento.
Può essere servita tiepida o fredda, come antipasto a crostoni di pane, come portata principale in un pranzo leggero estivo o come contorno per secondi di carne o pesce.