Un piatto che profuma di Mediterraneo: il pollo alla ligure con olive taggiasche, capperi, pinoli e pomodoro è un secondo piatto di carne che racconta la cucina regionale attraverso ingredienti semplici e intensi.
La ricetta nasce come preparazione casalinga, tramandata nelle famiglie liguri, dove il pollo viene cotto lentamente insieme a pochi elementi essenziali. Le olive taggiasche sono l’anima del piatto: piccole e aromatiche, regalano sapidità al fondo di cottura.
Accanto a loro ci sono i capperi sotto sale, che donano carattere, e i pinoli tostati*, che aggiungono una nota croccante e leggermente dolce. Il pomodoro completa la salsa e rende la carne morbida, creando un equilibrio tra acidità e dolcezza naturale.
La mia versione introduce una piccola variante con il basilico fresco: non previsto nella tradizione della cottura, ma coerente con l’identità ligure e capace di aggiungere freschezza al piatto finito.
La cottura è in umido, come nella cacciatora toscana, ma qui i profumi cambiano: il pollo assorbirà la sapidità delle olive, l’aromaticità del pomodoro e l’intensità dei capperi, dando vita a una salsa vivace e profumata.
Pollo alla ligure e alla cacciatora: le differenze
A prima vista possono sembrare simili, ma i due piatti hanno anime distinte. Nel pollo alla cacciatora toscano dominano vino rosso, rosmarino e pepe, con un carattere rustico e contadino.
Il pollo alla ligure, invece, punta su sapori mediterranei: pomodoro, olive taggiasche, pinoli e capperi. Se la cacciatora è scura e intensa, la versione ligure è più fresca, profumata e luminosa.
Che vino usare e abbinare con questo piatto
Il pollo alla ligure si abbina bene a vini bianchi secchi della regione. Il Pigato della Riviera Ligure di Ponente esalta le erbe e le olive con le sue note floreali ed erbacee. Il Vermentino ligure porta freschezza agrumata e salinità, ideale con la componente sapida dei capperi.
Un’alternativa valida è il Gavi DOCG, minerale e strutturato, perfetto per accompagnare il piatto anche a tavola.