La mia ricetta del castagnaccio

Realizzato con la farina di una delle regine di questa stagione, il castagnaccio è il dolce autunnale per eccellenza. Si tratta di una torta tipica della tradizione popolare toscana e delle regioni della zona appenninica.

Il castagnaccio è un dolce davvero molto semplice fatto con pochissimi altri ingredienti. Niente uova, niente burro, niente lievitazione. L’ingrediente principale è proprio la farina di castagne, meglio se fresca, appena macinata. Conferirà una consistenza umida e compatta ma contemporaneamente morbida, che si accompagnerà al suo gusto inconfondibile facendoci perdere i confini tra il dolce e il salato.

Pare che le prime versioni risalgano addirittura al 1500, tempi in cui uvetta e pinoli non venivano incluse nella ricetta e in cui si pensava che le foglie di rosmarino avessero il potere di un filtro d’amore. Pensavo che quest’ultima informazione fosse solo una leggenda, ma gli occhi a cuore di dolce metà quando gli ho servito una fetta di castagnaccio mi hanno fatto venire il dubbio.

Ecco la mia ricetta!

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La mia ricetta del castagnaccio

ingredienti per una teglia di 24cm di diametro

COSA

  • 300 g di farina di castagne
  • 4 cucchiai di zucchero di cocco
  • 2 cucchiai di olio extravergine di oliva
  • 350 ml di acqua
  • 50 g di uvetta
  • 50 g di pinoli
  • 2 rametti di rosmarino
  • sale qb

COME

Per prima cosa ho messo a bagno l’uvetta in acqua fredda e ho tostato i pinoli. Poi ho setacciato la farina di castagne e ho unito il sale e lo zucchero. A filo, ho unito l’acqua, a poco a poco, e l’olio, mescolando con una frusta per evitare la formazione di grumi. Ho quindi aggiunto tutta l’uvetta e quasi tutti i pinoli e mescolato nuovamente per ottenere un composto fluido (ma non liquido).

In una teglia unta di olio, ho versato il composto e cotto, forno caldo 180°, per 35 minuti, fino alla doratura della superficie e la formazione delle caratteristiche crepe.

Ho servito il mio castagnaccio tiepido, decorato con i rametti di rosmarino e i pinoli tostati tenuti da parte.

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NEL CALICE

In genere non vi propongo mai abbinamenti con vini dolci, ma questa ricetta, con il gusto intenso e quasi amaro della farina di castagne, ben si sposa ai dolci e passiti. Trattandosi di una preparazione tradizionale spesso associata alla Toscana, non posso che citare un Vin Santo, un vino da dessert prodotto in prevalenza con uva Trebbiano e Malvasia. Ma se volete sperimentare qualcosa di meno letterale provate un Barolo Chinato o un Sagrantino di Montefalco passito, una DOCG della provincia di Perugia.

Ingredienti

Preparazione

Procedimento

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