PROFUMO DI MAURITIUS

Io vivo annusando l’aria. L’olfatto è in pratica la mia seconda vista. Non è un modo di dire, la natura mi ha dotata di un naso molto ricettivo, forse non istruito, ma certamente potente. Un arma a doppio taglio che accentua ogni esperienza che vivo e mi permette di associare odori e profumi ai ricordi del passato, facendoli riemergere, come un link sensoriale, non appena li annuso di nuovo.

Lunedì scorso è stata la giornata internazionale dedicata al mio naso.
Mi sono svegliata col profumo di caffè, poi cuoio-tabacco-dopobarba-frittovecchio-gomma-ammorbidente ho preso la metro, scendo e Milano-che-sa-di-bagnato mi accoglie sotto la pioggia e infine, spingendo la porta dello spazio Bulthaup Porta Nuova… caos-sensoriale.

C’era l’intenso-d’africa, india-aromatica, zenzero-che-punge-le-narici e qualcosa di familiare, quasi-francese. Guardo fuori dalla porta dello showroom, temendo che qualche anomalia spaziotemporale mi avesse risucchiata chissà dove. E invece la Milano uggiosa che mi ha sgocciolato sulla giacca è ancora lì fuori. Imbocco le scale per scendere nella cucina laboratorio e il mio naso immagazzina almeno 10 profumi nuovi, poi le voci degli chef Berthy Meriza e Lorenzo Buti, e qualche sguardo al bancone collegano tutto.

Il corso di cucina mauriziana organizzato da Beachcomber hotel ha portato il mio naso (e anche un po’ il mio palato) in un viaggio di migliaia di chilometri, alla scoperta di una cultura gastronomica nata dalla fusione di sapori e odori di tutto il mondo.

Alla fine della giornata stringo tra le mani un sacchetto di lino, un prezioso bottino che sbircio seduta sul sedile umido della metropolitana. Una piccola busta di spezie di Masala Mauriziano (cumino-finocchio-cannella-coriandolo-curcuma-pepe-chiododigarofano) che mi permetterà di viaggiare e raggiungere Mauritius ogni volta che vorrò, semplicemente mettendomi ai fornelli (e senza scomodare navi aliene).
Le ricette che vi propongo oggi sono tratte da questa magnifica esperienza.

PETTI DI POLLO ALLE 5 SPEZIE

Ho marinato 2 petti di pollo tagliati a listelli con uno spicchio d’aglio, un mazzetto di rosmarino, pochissimo sale e un cucchiaio di spezie mauriziane. Ho mescolato bene e lasciato riposare tutta la notte.

Ho cotto il pollo aiutandomi con altro olio d’oliva e qualche mestolo di brodo di verdura per 15 minuti e ho servito con una grattata di pepe e un filo di olio a crudo.
Ho servito con il chutney di pommes d’amour e zucchine grigliate, marinate con olio, aglio e timo.
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CHUTNEY DI POMMES D’AMOUR

A Mauritius i pomodori li chiamano pommes d’amour. Che stile.
Questo chutney è la base o l’accompagnamento di molti piatti, freddi o caldi. A me è piaciuto anche da solo, servito su una fetta di pane casereccio.
Per realizzarlo ho preso 3 pomodori che ho sbollentato per togliere la pelle, li ho aperti a metà, svuotati e tagliati a julienne. Ho tritato uno spicchio d‘aglio, una cipolla piccola (o uno scalogno), grattugiato un piccolo pezzo di zenzero, unito il tutto ai pomodori e condito con olio, sale, pepe e coriandolo fresco tritato (o semplice prezzemolo).

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31 commenti su “PROFUMO DI MAURITIUS”

  1. Sono sempre a caccia di nuove ricette per il pollo, lo cucino spesso e la tua idea mi piace! 🙂
    Buona settimana!

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  2. Come ti capisco! Anche io ho una memoria olfattiva potente e a distanza di decenni riconosco ancora il sapone che usavo in prima elementare per lavarmi le mani prima delle merenda o del profumo che aveva il primo ragazzo che ho baciato. Credo sia una cosa straordinaria. Passeggi per strada e all’improvviso ti si rovescia addosso una valanga di ricordi! Al di là di tutto il pollo è una delle mie carni preferite però effettivamente il petto è noioso da mangiare semplicemente alla piastra (e anche un po’ stopposo) così è decisamente meglio.

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  3. se quei dannatissimi miei capi mi avessero concesso un cambio turno (mica un permsse, figuriamoci lo sforzo!) sarei venuta anche io e: a- ti avrei finalmente conosciita b- mi sarei gosuta queste bellissime portate cariche di spunti!!! grazie per il resoconto nussina mia! 🙂

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  4. Belle queste ricette, posso solo immaginare l’intensa ricchezza dei loro profumi e sapori, sei riuscita a rendere perfettamente la sensazione! Anche io ho una buona ricezione olfattiva. ..anche se a volte, soprattutto in metro ;), è più una dannazione che una dote…eh eh eh un bacio, Cri

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  5. io quella bustina lì la tengo chiusa gelosamente…chissà quando l’aprirò…sicuramente con preparazioni etniche e con la dovuta calma in cucina. Bisogna sapersela godere!
    un abbraccio cara Nus, a presto!!
    Vale

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  6. chissà che bei profumi…a Milano la pioggia?? stranooooooooooooooo siamo rimasti sotto la pioggia solo gli ultimi 1000 week end -_-

    mi piace questa ricetta! segno e archivio tra quelle da provare 😀

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  7. Ecco ora il mio naso, che è molto importante per dimensioni oltre che per sensibilità, ora invidia il tuo :))
    Complimenti per questo post e per le due ricette, che fanno sognare e viaggiare attraverso i sensi 🙂

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  8. Pingback: Romagna, Oceano Indiano. - The Killer Poet

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